FERRARA: Matteotti Medley, 28 ottobre 2022 a cura di Matteo Cucchi

By La Redazione|31 Ottobre 2022|Senza categoria|0 comments

Matteotti Medley

Documentario teatrale a cura di Maurizio Donadoni

«Che si sappia così poco della storia di questo “inutile eroe”, grazie al cui sacrificio – con quello di tanti altri – oggi viviamo in libertà, è un peccato…».

Maurizio Donadoni

Teatro Comunale di Ferrara, 28 ottobre 2022


Nella serata del 28 ottobre 2022 il Teatro Comunale di Ferrara, esattamente a distanza di 100 anni dalla marcia su Roma, ha lasciato il palco ad un Maurizio Donadoni che, con un cocktail di emozioni, ha saputo condensare in novanta minuti di spettacolo la vita, e soprattutto la morte, di Giacomo Matteotti accompagnato dalla fisarmonica di Katerina Haidukova.

“Matteotti Medley” ci riporta alla memoria l’omicidio del Deputato brutalmente ucciso dalla Ceka il 10 giugno del 1924  e, forse ancora più importante, specialmente considerando le tendenze odierne, ci porta alla (ri)scoperta dei primi anni di quel drammatico Ventennio fascista con i quali sarebbe opportuno notare certe analogie con il presente; un ventennio che molti relegano ai libri di storia o, peggio ancora, guardano con nostalgia (come si suol dire: “ogni riferimento è puramente casuale”).

In un momento storico, il nostro, in cui a tutti i costi si vuole scioccamente estirpare la politica dall’arte come fosse erbaccia, è giusto, anzi doveroso, applaudire non solo le doti attoriali di Maurizio Donadoni che, con estrema disinvoltura, è passato in un battito di ciglia da un personaggio all’altro così come da un dialetto all’altro, ma anche la dura presa di posizione contro la politica e i crimini del fascio.

Unico attore sul palco, Donadoni dimostra durante (e dopo) lo spettacolo una profonda conoscenza del personaggio e del contesto storico che non si “limita” alle righe di un copione e che, a chiusura del sipario, invita il pubblico a scoprire anche con il supporto di un pdf disponibile sul sito del Teatro de Gli Incamminati (a cui si deve la produzione dello spettacolo in collaborazione con Fond’Azione Dopolavoro e col contributo di Next Edizione 2021 2022).

Riuscire a intrattenere il pubblico attraverso vicende storiche e drammatiche senza risultare stucchevoli, tediosi o banali è impresa non di poco conto, soprattutto se si considera la quantità immensa di opere che, attraverso ogni medium, hanno raccontato più e più volte quegli orrendi anni del secolo scorso. Ciononostante, la regia di Paolo Bignamini e l’interpretazione di Maurizio Donadoni sono riusciti a creare un equilibrio ed una bilanciata alternanza tra momenti di angoscia e intermezzi di comicità satirica.

Quasi a rischio di offuscamento da parte della vivace prestazione attoriale e naturalmente dall’importanza dei contenuti, vi è uno splendido lavoro sulle scene e i costumi. Pur amando i lavori di animazione, pur apprezzando il valore e di quelle monumentali scenografie frutto di artisti di indubbie competenze, è necessario e doveroso riconoscere che talvolta la semplicità è la scelta non solo più economica ma anche quella più efficace. Pochi oggetti di scena ma sapientemente utilizzati sono bastati allo spettacolo; oggetti che a seconda dell’utilità sono passati dall’essere adoperati dall’attore ad essere parte integrante della scenografia (ne sono un’esempio i giornali passati dall’essere appunto giornali all’essere utilizzati per miniaturizzare gli isolati nei quali si è svolto il rapimento di Matteotti). Degno di nota l’impegno di Eleonora Battisti, Gaia Bozzi, Hefrem Gioia, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva, Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi con la collaborazione della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Matteo Cucchi

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